Come Ricavare un Bagno nella Camera da Letto

Federica Di Bartolomeo Federica Di Bartolomeo
Loft CF, Manuela Tognoli Architettura Manuela Tognoli Architettura Modern bathroom
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Sono tanti i motivi che possono spingerci a desiderare un bagno in più: la famiglia che si allarga, l'esigenza di avere più privacy per sé o semplicemente la comodità di poter avere la doccia a due passi dal letto quando la sera, esausti, concludiamo finalmente la nostra lunga giornata di lavoro in camera. 

Quali sono però le soluzioni pratiche e le normative che dobbiamo ricordare prima di decidere di ricavare un bagno nella nostra camera da letto?

Studiare lo spazio a nostra disposzione

La prima cosa da fare è sicuramente valutare ciò di cui disponiamo: angoli nascosti o poco utilizzati, anche se piccoli, possono nascondere grandi possibilità, basta saperli sfruttare.

Per quanto riguarda la superficie d'estensione è bene mantenersi almeno intorno ai 3 mq, garantendoci così di poter arredare la nostra stanza da bagno in più con tutto il necessario, anche se di dimensioni adeguatamente ridotte.

Nel caso del progetto ritratto nella foto, il piatto della doccia assume uno spessore minimo, quasi come il leggero vetro che lo separa dalla camera, il cui accesso è mediato da una pratica porta scorrevole. Il mobile del lavabo segue docilmente le linee della parete, massimizzando pienamente lo spazio, i cui effetti luminosi sono amplificati sia dal grande specchio che dalle pareti trasparenti del box doccia.

La normativa e i relativi permessi

È importante sapere che il bagno annesso alla camera è concesso dalle normative solo come secondo bagno, il quale deve essere naturalmente dotato di un regolare impianto di aerazione, nel caso non ci sia la possibilità di realizzarvi una finestra all'interno. 

In base al Regolamento Edilizio dobbiamo assicurarci inoltre che il nostro bagno aggiunto rispetti la media d'altezza minima, che varia da comune a comune e dalla particolare situazione abitativa ( si va dai 180 ai 240 cm ). Il rivestimento delle pareti,  con piastrelle o altro materiale impermeabile, dovrebbe invece essere sistemato fino ad un'altezza da terra di 150 cm.

Si tratta di una modifica strutturale significativa, la quale richiede di essere formalizzata anche a livello burocratico. Ecco perché, una volta che abbiamo verificato la fattibilità del nostro progetto, dobbiamo presentare nel nostro comune di residenza una DIA (denuncia di inizio attività) corredata dalla firma di un tecnico.  Una volta che le modifiche sono state effettuate, dovremmo poi presentarle all'ufficio del Catasto.

Le idee pratiche: accesso diretto alla doccia

Dopo aver elencato le necessarie cautele a livello normativo, rivolgiamo la nostra attenzione finalmente all'aspetto progettuale in sé: quali sono le soluzioni di design più pratiche e funzionali per annettere il bagno direttamente alla camera da letto?

Con la prima foto, avevamo già accennato ad una delle soluzioni più pratiche e discrete: le porte scorrevoli o a filo muro, affiancate direttamente alla scatola trasparente del box doccia.  Nel progetto che vediamo qui invece, si va oltre:  la camera da letto dispone di un accesso diretto alla doccia.

La doccia a filo pavimento

Da qui entriamo dunque nel bagno, per mostrarvi da vicino l'approccio stilistico adottato: piccolo e funzionale può significare anche estremamente elegante! Ci piace in particolare il rivestimento in grés sui toni del grigio e lavagna, in perfetto accordo con il blu delle pareti in camera da letto. 

Il mosaico, usato come sottile decorazione sulla parete dei sanitari, riveste tutta la doccia. Quest'ultima ci fornisce l'occasione per ricordare una delle grandi regole per il risparmio di centimetri preziosi nei bagni molto piccoli: l'utilizzo della doccia filo a pavimento, sempre raccomandabile grazie a un ingombro minimo, limitato alla sottilissima parete del box.

Dividere lo spazio con un grande mobile contenitore

Oltre alle porte scorrevoli esistono naturalmente altre possibilità. In questa camera da letto si è optato per un grande mobile, un elemento che ha evitato l'utilizzo di muratura o cartongesso. Oltre a fungere da armadio, da scaffale per i libri e da sostegno per l'illuminazione, nasconde i sanitari e lo spazio della doccia: infatti dall'entrata in camera riusciamo a intravedere solo il mobile del lavabo e lo specchio.

Quello che non si vede

Entrando in bagno notiamo che anche qui si è scelto una doccia a pavimento, sfruttando opportunamente uno degli angoli dell'ambiente.

I colori sono chiarissimi e riflettono la luce proveniente da due diverse aperture: quella della finestra del bagno vero e proprio e quella condivisa con lo spazio della camera da letto.

Dividere con il pavimento

Concludiamo con un'opzione quasi estrema, adatta a chi non ha paura di osare: doccia e vasca da bagno collegati apertamente alla camera da letto, pensata come un piccolo angolo spa domestico, dove notiamo anche un moderno impianto per la cromoterapia. 

Solo la diversità del rivestimento del pavimento nello spazio antistante la doccia separa i due usi, pensati come l'uno la prosecuzione del relax dell'altro.

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