Le case prefabbricate

Costanza Antoniella Costanza Antoniella
Haus Jacobs, Innenarchitektur Berlin Innenarchitektur Berlin Modern houses
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Molti di noi associano termine prefabbricato con un oggetto di scarsa qualità e di poco stile. Se in più, ci aggiungiamo anche la parola architettura, la questione si fa seria, suscitando le perplessità della maggior parte di noi. Anche perché sempre più spesso quando si parla di case prefabbricate, ci vengono in mente i container adibiti ad abitazioni temporanee successivamente a disastri naturali, come terremoti o inondazioni.  In più chi di noi non ricorda la favola dai Tre Porcellini? L'unica casa che il lupo non poté abbattere era quella di mattoni, non quella di paglia né tanto meno quella di legno! 

In questo Libro delle Idee vogliamo raccontarvi una storia diversa, cercando di farvi cambiare idea riguardo le case prefabbricate. Una storia che cercherà di eliminare il vostro pregiudizio mostrando quanto, in realtà, questo tipo di architettura abbia da offrire sul mercato, a prezzi senza dubbio competitivi. Prima di entrare nel vivo dell'argomento, vogliamo darvi un paio di informazioni utili per comprendere a pieno di cosa stiamo trattando e in che modo. 

È importante sapere, che esistono due sottocategorie per quello che riguarda le abitazioni prefabbricate: a seconda di come si presentano e di come vengono realizzate. Esistono infatti le case prefabbricate a telaio ovvero che presentano uno scheletro già costruito, attorno al quale poi viene completata la struttura dell'abitazione e ci sono invece, quelle costruite con metodo X-LAM, detto anche pannello di legno multistrato, realizzato con tavole d'abete a strati incrociati incollati tra loro. Grazie a questo metodo, si riescono a raggiungere elevate prestazioni permettendo di sostenere carichi in entrambe le direzioni principali.  

Oltre a questo, è importante sapere che il materiale principale per costruire le case prefabbricate, è il legno accompagnato da altri materiali quali acciaio e vetro per le rifiniture. Gli elementi per realizzarle, vengono sempre costruiti in fabbrica e poi assemblati in un secondo momento, questa modalità di costruzione è diffusa soprattutto nei paesi del nord Europa, come Germania e Austria. In Italia sono ancora poco conosciute e soprattutto, come anticipato prima, non vengono viste di buon occhio dalla maggior parte di noi, in quanto vittime di uno scetticismo infondato. Oggi noi, attraverso otto immagini, vogliamo farvi scoprire la storia dell'architettura modulare, presentandovi quattro progetti diversi di grande pregio.

Casa PIU 65

Anche se siamo portati a credere che le case prefabbricate siano un'invenzione recente, in verità possiamo trovarne degli esempi già da prima dell'epoca industriale. Probabilmente, il più noto di questi esempi è il Manning Cottage, una casa di stile coloniale progettata e costruita dall'architetto e designer inglese John H. Manning per il figlio che da Londra decise di emigrare in Australia nel 1883. Le parti di questa casa erano infatti leggere e facili da trasportare, oltre che semplici da assemblare senza bisogno di strumenti specializzati. Il modello, in poco tempo, diventò un successo, tanto da venir progettato in diverse dimensioni per differenti prezzi. Dozzine di questi Cottage vennero spediti in Australia, proprio come il primo e Manning, inconsapevolmente, contribuì alla rapida espansione delle colonie britanniche lungo il XIX secolo…

Questo è il progetto di una residenza estiva per chi vuole godere della bella stagione circondato dalla natura. Un'abitazione moderna, ma prefabbricata. Gli architetti Patrick Frey e Björn Gotte, hanno creato il primo prototipo della serie ’Sommerhaus PIU’ con il desiderio di progettare una casa perfetta per ogni paesaggio, dalla Costiera amalfitana  alle Alpi francesi. Oltre ad essere stati attenti all'impatto visivo nel contesto paesaggistico, gli architetti hanno anche fatto in modo che questa casa, offra comfort a sufficienza per godere gli ambienti nel migliore dei modi, prendendo ispirazione dalle residenze scandinave estive.

L'abitazione di 65m², che può ospitare un massimo di sei persone è così composta: un ampio soggiorno con vista diretta verso l'esterno, la cucina, un bagno, due camere da letto e due vani per vestiti e quant'altro. Questa disposizione, permette agli abitanti di adattare lo spazio alle loro esigenze, potendo vivere la casa in molti modi diversi. Oltre ad essere un'abitazione versatile e dall'aspetto leggero, questa costruzione possiede quattro punti di forza importanti: sostenibilità, convenienza, qualità dei materiali e resistenza di questi ultimi nel tempo. 65 PIU e le sue sorelle sono conformi agli standard vigenti per il risparmio energetico (EnEV) e incorporano le ultime tecnologie, ottenendo un'abitazione all'avanguardia, eco-friendly e di grande comfort.

Ecohome 4.2

’… ma naturalmente, per conoscere alla perfezione i modelli precursori delle case prefabbricate come le conosciamo noi oggi, dobbiamo guardare molto indietro nel tempo, all'epoca di Leonardo da Vinci, quando quest'ultimo nel 1494, progettò una casa mobile per il parco della duchessa Isabella Sforza. Di strada ne è stata fatta e durante il corso della storia, moltissimi prototipi si sono alternati e dati il cambio fino ad arrivare quasi ai giorni nostri, quando durante la prima metà del XX secolo, queste case sono diventate sempre più popolari negli Stati Uniti, grazie alla velocità di costruzione, alle strutture avanzate e ai costi ridotti… ’

Ecohome 4.2 è un marchio leader per quello che riguarda le case prefabbricate. L'azienda, nella fattispecie, riesce a coniugare rispetto per la natura e stile, ricorrendo all'utilizzo delle ultime tecniche in materia di costruzione. Single o coppie che cercano un'abitazione che sia in totale armonia con la natura, ma anche confortevole, troveranno in questo tipo di casa prefabbricata, una risposta concreta, capace di soddisfare esigenze sia estetiche, che funzionali.  

Lo spazio calpestabile può variare dai 40 ai 110m² area e il suo design modulare consente l'esistenza di modelli a due livelli. Con la struttura e le facciate in legno, questa casa combina eleganza e calore prendendo spunto dai canoni dello stile rustico.  All'interno, la distribuzione è studiata in maniera intelligente e le finiture sono ricercate e ben pensate: anche il bagno riceve luce naturale al suo interno grazie alle grandi vetrate che caratterizzando questa abitazione. Il legno è presente in tutti gli spazi per creare un'atmosfera intima e accogliente.

Nautilus

’…  torniamo in Europa dove Le Corbusier, uno degli  architetti più importanti della modernità, cominciò a teorizzare l'eventuale applicazione dell'industria all'architettura, per porre fine alla crisi degli alloggi, molto forte a quel tempo. La produzione in serie di abitazioni, avrebbe infatti potuto ottimizzare i tempi di esecuzione e ridurre i costi di produzione. Per Corbusier, infatti, l'edificio è una macchina per abitare e questo servì da ispirazione ad altri architetti che hanno poi contribuito allo sviluppo di un'architettura modulare. Questo è il caso del suo collaboratore Jean Prouvé che ha saputo trasferire la tecnologia di produzione dall'industria all'architettura, senza perderne la qualità estetica. Un esempio ne è la 'Maison des Jours Meilleurs' (Casa per giorni migliori), abitazione che un paio di uomini dotati di strumenti semplici potevano costruire la casa in sette ore. Essa misurava 57m², ed era provvista di due camere da letto e un ampio soggiorno.

In Germania,  Walter Gropius e Adolf Meyer lavorarono anch'essi su possibili modelli prefabbricati per affrontare la crisi della guerra e anche se l'idea non venne mai messa in atto, il sistema Baukasten ha sicuramente influenzato la progettazione e lo sviluppo di questi anni… ’

La forma curva del tetto e il suo essere, sotto tutti gli aspetti una casa che ha anche la capacità di galleggiare sulle acque di un fiume o di un lago, hanno fatto sì che questa abitazione prenda il nome di un mollusco cefalopode: il Nautilus.

Prendendo spunto dai due scafi dei catamarani, questa casa galleggiante è considerata anche barca per la pesca sportiva, essendo capace di navigare per la maggior parte delle vie acquatiche interne d'Europa. Vivere sull'acqua è un'esperienza emozionante, ma se ci trovassimo a doverlo fare a bordo di un'imbarcazione tradizionale, dopo qualche tempo diventerebbe più una scomodità che un piacere. Nautilus risolve il problema delle cabine troppo strette, dell'acqua che finisce, del frigorifero troppo piccolo e di tutti quegli altri difetti che portano la vita in barca ad essere limitata ad un periodo relativamente breve. Anche se apparentemente piccola, Nautilus non ha nulla da invidiare ad una casa tradizionale: la cucina è attrezzata con piano cottura, forno e vari pensili, il salotto dispone di un grande divano e una comoda stufa per le giornate più fredde. Il bagno è abbastanza grande da ospitare un wc e un box doccia, le camere da letto sono due, una con letto matrimoniale, l'altra con letto singolo e divano. Tutto questo in uno spazio ben progettato di 42m², che viene completato da una terrazza esterna sulla quale poter cenare e prendere il sole.  Il piano superiore ha un tetto retrattile, che può anche ospitare pannelli fotovoltaici per l'elettricità.

Haus Jacobs

’…  per porre una fine a questa storia durata otto immagini e quattro progetti, dobbiamo fare riferimento ad un altro pioniere dell'architettura dei prefabbricati, del quale molti di voi non avrete mai sentito parlare, in quanto un po' meno conosciuto rispetto ai grandi nomi sopracitati. Si tratta dell' architetto Richard Buckminster Fuller e del suo progetto Dymaxion House. Questo alloggio venne concepito come alloggio temporaneo durante i combattimenti della Seconda Guerra Mondiale e, nonostante l'idea nacque alla fine degli anni venti, non venne mai costruito fino al 1945. Il design era futuristico: pianta circolare e cupola geodetica, venne progettato per adattarsi a qualunque clima, utilizzando le risorse in modo efficiente. Il progetto non ebbe mai successo, ma questo prototipo fu uno dei primi esempi di case prefabbricate, come le intendiamo noi ai giorni nostri.’

L'ultimo progetto che vi presentiamo è anche forse il più lontano dal concetto di architettura modulare che vi abbiamo esposto fin qua. Si tratta infatti di una casa perfetta per una famiglia, progettata dallo studio di architettura di Susanne Kaiser, situato nel quartiere di Köpenick a Berlino. Questa abitazione si presenta imponente e dalla geometria complessa che mostra anche lo stile decisamente moderno delle forme. Sono presenti grandi vetrate che creano un rapporto di continuità tra l'interno e l'esterno consentendo la presenza di uno spazio esterno abbastanza ampio.

L'abitazione si presenta su tre livelli, grazie ai tre ponti di legno presenti al suo interno, il soggiorno è ampio e permette a chi lo usa di godere della natura presente all'esterno, anche dall'interno. Haus Jacobs è l'ultimo progetto che vi presentiamo oggi, ma vogliamo concludere questo articolo con un caso emblematico di architettura prefabbricata: Einstein e la sua casa in Caputh.  Nel 1929, l'architetto Konrad Wachsmann costruì una casa prefabbricata vicino alla città di Potsdam, per soddisfare il desiderio dello scienziato di possedere una casa in legno,  veloce da montare e rispettosa dell'ambiente. La struttura venne inserita in un contesto lacustre e la maggior parte dei componenti venne assemblata in fabbrica per poi essere trasportata in loco successivamente.

Abbiamo cercato di introdurvi all'interno di questo argomento, per farvi capire al meglio di che cosa si tratta quando si parla di ’case prefabbricate’, per qualunque genere di domanda potete sfruttare la sezione commenti, proprio qui sotto.

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